sabato 19 giugno 2010

IL MAGICO MONDO DI RITA BELLACOSA



IL SUCCESSO E’ UN BEL VESTITO SU UN CORPO CHE SANGUINA. Rita Bellacosa


Il mestiere dello scrittore è cambiato negli ultimi venti anni, perché cambiato è lo scenario in cui egli si muove. Una volta era l’ intellettuale umbratile chiuso nel suo studio e intento a trasmettere le sue invenzioni e meditazioni sui fogli ; raramente incontrava il pubblico nelle poche presentazioni dei suoi libri e ai premi letterari. Oggi il suo contatto con il pubblico è decisamente ampio e le sue incursioni sociali e lavorative si sono moltiplicate. Il campo di gioco in cui lui si trova ad agire non ha nessun paragone con quello che esisteva in Italia negli anni di Moravia. E il pubblico ora ha molte possibilità di avvicinare lo scrittore personalmente e indirettamente di sentirlo parlare attraverso i media. Ci sono molti ambiti espressivi che un tempo erano preclusi agli scrittori ma che ora sono possibili e spesso concreti. Oggi lo scrittore è un talento multiforme che cerca di prolungare il suo rapporto con il pubblico sperimentando varie forme di esposizione mediatica: presenta le sue opere in televisione, scrive articoli per i giornali, recita in teatro e al cinema, si cimenta in differenti forme espressive, da pièces teatrali a sceneggiature di films, lavora in televisione; insomma il suo spazio d’azione si è moltiplicato. Il rapporto tra chi scrive e la gente è diventato, in questo modo, assai più vivo e anche gratificante biunivocamente. E il lettore si pone nei confronti dello scrittore come spettatore curioso e fruitore di tutti questi aspetti imparando a conoscerlo, inquadrandolo in tutte le sue performances trasversali, confrontando ciò che lo fa in televisione con ciò che scrive. Ecco perché il mio nome risulta legato a più forme di espressione: dalla scrittrice all’archeologa passando per il cinema e il mio impegno umanitario pro Darfur. La ricetta? Lavorare 25 ore su 24 tutti i giorni, compresi Ferragosto e Natale. E avere fatto la fame come l’ho fatta io. So cosa significa avere fame e battere i pugni sul muro chiedendoti perché insisti tanto mentre il tuo stomaco urla perché non mangi da tre giorni e non hai i soldi neanche per un caffè. La fame è stata la mia maestra, la migliore.


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